mercoledì 6 gennaio 2010

Non dimenticate le promesse


La nostra compostezza è dignità, non remissività. Guai a voi..guai a voi! a scambiare la forza e il silenzio degli abruzzesi per incapacità. Vi stupite, in tv, sui giornali, nelle altre regioni, perchè piangiamo poco e quando lo facciamo non gridiamo. Vi stupite del nostro essere pacati, dell'assenza di imprecazioni. Non ci vedete in ginocchio, alzare le mani al cielo chiedendo giustizia. Ci vedete allineati davanti alle tende, nel resto della regione in macchina, la notte, nel tentativo di non lasciarci vincere dalla scossa che sentiamo arriverà. Ci vedete al lavoro, pieni di dolore, senza sonno, ci vedete con le tute, perchè non abbiamo abiti. Ci vedete ringraziare con il sorriso i vostri volontari, ci vedete chiedere per favore, per un po' di caldo. Non ci vedete abbrutiti dal dolore, non ci vedete trasformati dal danno subito. Ci vedete feriti: all'Aquila nel corpo, nel resto d'Abruzzo dritto al cuore. Vedete i nostri morti, i figli che abbiamo lasciato, quelli che abbiamo perso. Guai a voi a scambiare la nostra mitezza, la signorilità di chi è cresciuto nella regione dalla natura più dolce e verde, la pacatezza di chi domina la montagna e cavalca il mare, guai a voi a scambiare noi Abruzzesi forti e cortesi per un popolo che abbassa la testa e subisce. Guai a voi se non ci ridarete gli spazi per costruire, anche da soli, le nostre case. Guai a voi se non ci darete la credibilità che ci siamo meritati e che prima di questo terremoto che la natura ha voluto per noi abbiamo perso per quell'altro terremoto, quello determinato da uomini che altri uomini hanno voluto per noi. Guai a voi a scambiarci per quelli che hanno il debito più grande nella sanità e che vorranno continuare a succhiare il sangue all'Italia che produce. Guai a voi se dimenticherete la pietà e le promesse di questi giorni. Guai a voi se non continuerete a volerci bene come ce ne volete.