sabato 9 gennaio 2010

Sos virus. Non abbassare la guardia


L'attenzione per Facebook e Twitter crescerà ancora nel 2010. Anche da parte dei cybercriminali. Lo ribadisce il nuovo report dei McAfee Labs, che mette in guardia anche sulle potenziali minacce per gli utenti di prodotti Adobe come Reader e Flash, nonché per i rischi del nuovo sistema operativo annunciato da Google.David Marcus, responsabile della ricerca sulla sicurezza e delle comunicazioni di McAfee Labs, ci si attende una vera e propria esplosione di malware "dedicati" a Facebook: sono numerosi gli spammer che inviano a ignari utenti false applicazioni di Facebook che, una volta installate, danno agli hacker pieno accesso ai dati degli utenti sul social network. La raccomandazione è quella di installare applicazioni di Facebook esclusivamente attraverso l'apposito tool di installazione all'interno della pagina di gestione del proprio account sul social network.Anche Twitter è vulnerabile, soprattutto quando viene associato a servizi di abbreviazione delle URL come bit.ly o tinyurl.com, potenzialmente pericolosi in quanto chi clicca su una URL abbreviata non ha idea di quale pagina andrà ad aprire e potrebbe quindi approdare su siti "maligni", di quelli - per intendersi - che tentano di installare automaticamente virus e malware sui pc dei visitatori. Twitter, secondo McAfee, sta anche diventando un veicolo di controllo per le botnet, le reti di computer messe insieme dagli hacker (spesso all'insaputa dei proprietari dei computer stessi) per realizzare attacchi informatici su vasta scala attraverso internet.Intanto i prodotti Adobe, soprattutto Reader e Flash, stanno sottraendo a Microsoft Office il poco ambito scettro di software più colpito dagli hacker a causa della loro crescente diffusione: "I cattivi ragazzi vanno dove vanno le masse". Ecco quindi che si diffondono in Rete i documenti pdf infetti, che una volta aperti aprono siti che scaricano malware sui computer dei malcapitati utenti. Non a caso, Adobe ha pianificato il rilascio di una patch di sicurezza per Reader e Acrobat per il prossimo 12 gennaio.Intanto si fanno largo le prime preoccupazioni per Chrome Os, il sistema operativo annunciato da Google nei mesi scorsi e atteso nel 2010: essendo basato sul web, Chrome Os sarà probabilmente vulnerabile agli attacchi realizzati nel codice Html 5, la più recente versione del linguaggio di ipertesto utilizzato per le pagine internet.Altro motivo di allarme è l'evoluzione dei "trojan", i software che si mnascondono sul pc "mascherati" in programmi apparentemente "buoni": sempre più spesso i nuovi trojan ricorrono a tecniche "rootkit" per installarsi sul pc della vittima e disabilitare eventuali antivirus.
Il report dei McAfee Labs si chiude comunque con una ventata di ottimismo: il 2009 è stato infatti un anno positivo sul fronte della lotta agli hacker. A novembre il Dipartimento di Giustizia statunitense ha incriminato nove persone di nazionalità russa, moldava ed estone, accusate di essere responsabili di truffe informatiche per un valore complessivo di 9 milioni di dollari; nel corso dell'anno, inoltre, è stato condannato Alan Ralsky, cittadino dei Michigan che si era guadagnato il soprannome di "padrino dello spamming". L'importante è non abbassare la guardia.

mercoledì 6 gennaio 2010

Il treno dei desideri


Ho letto con attenzione la notizia della linea ferroviaria nel centro storico di Teramo: la Provincia chiede un giudizio di fattibilità sul prolungamento dalla stazione di Teramo a Scapriano in prossimità del palazzetto dello Sport. La richiesta, lo avete scritto nel vostro notiziario quotidiano, è stata inoltrata al direttore del compartimento di Ancona della società Rete Italiana ferroviaria, Luciano Frittelli per fare il punto sulla possibilità di spostare parte del traffico dalla gomma alle rotaie. Lo studio di fattibilità della Provincia è stato presentato ufficialmente circa un anno fa. Il presidente e il vicepresidente hanno sottolineato nel corso dell’incontro che il progetto è stato condiviso con tutti gli attori coinvolti e che 21 milioni di Fond fas sono stati vincolati alla realizzazione di un primo lotto, dalla Stazione a Piazzale San Francesco. Il direttore Frittelli ha confermato che la Rfi procederà, in tempi brevi quantificabili in circa un mese, ad una verifica dell’ipotesi progettuale sul piano squisitamente tecnico. Bene. Adesso se permettete vorrei dire la mia per la serie “senza speranza”.Se dipendesse da me prolungherei la linea ferroviaria fino a sotto la Fortezza di Civitella del Tronto, e magari anche fino al Battente di Ascoli Piceno. Però consentitemi una domanda. Se domani domenica io da Civitella del Tronto volessi prende il treno al volo ( ma è solo un modo di dire) dove potrei trovare il biglietto? Il bar è chiuso, alla stazione la biglietteria è fuori servizio, l’agenzia che di solito mi fornisce è chiusa perché è festa. Che faccio? Salgo sul treno senza biglietto? A me va bene tutto però prima di progetti faraonici metteteci in condizione di poter almeno acquistare il tagliando di partenza. Ma che ne parliamo a fare? Se poi sento che le famiglie che vivono lungo la tratta ferroviaria ai lamentano che i treni fanno rumore e che suonano ad ogni passaggio a livello. Allora da domani il treno che copre la tratta Teramo – Giulianova e vice versa facciamolo andare a spinta (magari con l'ausilio degli stessi viaggiatori) così saranno tutti contenti. Ma questa è un’altra storia.

A proposito dei fagottini dei cani dei teramani


Pubblichiamo un testo apparso su un depliant turistico
Teramo è una piacevole località abruzzese, con una caratteristica che sicuramente le assegna un posto speciale tra le città del Belpaese. Nelle sue vie - sia quelle antiche e tortuose del centro storico, sia quelle più nuove e urbanizzate della periferia - fanno bella mostra di sé escrementi di cane, lasciati senza remore di parsimonia, dai fedeli amici dell’uomo, con il compiaciuto e sorridente beneplacito dei propri accompagnatori.
E’ uno spettacolo unico, sorprendente. Non c’è via, non c’è angolo, non c’è piazza nella quale non si corra il rischio di incappare in tali meraviglie; e lo sguardo si lascia andare alla contemplazione, figurandosi la sequela di fagottini che decorano con così copiosa benevolenza le meraviglie architettoniche ed urbanistiche che ne fanno da scenario. Il medioevo vero, non quello dei monumenti e dei palazzi!!
Consigliamo con convinzione al turista che si reca a Teramo, di non rinunciare ad un “tour marrone”: ne trarrà sicuro giovamento. Difatti, oltre all’indiscutibile vantaggio che ne deriva per il decoro cittadino, lo spettacolo offre, a suo modo, la possibilità di accrescere le conoscenze zoologiche, nella fattispecie canine. La dimensione, la composizione, la quantità, la stessa disposizione degli involti, può indicare chi ne è stato artefice, aprendo così interessanti escursioni (e finanche appassionanti gare) nel discernimento di quale razza abbia di volta in volta fornito il contributo.
E se è davvero fortunato, il turista potrà perfino gustare lo spettacolo del malcapitato cane (e del suo sventurato padrone, non di rado yuppie carrierista, con tanto di abbronzatura da settimana bianca), che vengono invitati da qualche intollerante cittadino ad essere più rispettosi della città e degli altri (pensate un po’ dove può arrivare l’ignominia dei comunali!). Per fortuna il cane che non può e il padrone che non vuole, se ne fottono della reprimenda e tirano avanti, talvolta inveendo giustamente contro il seccatore, più spesso suggellando l’incontro con una nuova opera d’arte.
Ma di sicuro questo è solo uno degli innegabili vantaggi offerti dalla singolarità delle cose teramane. A dirla tutta, andrebbero presi ad esempio quei padroni, veri amanti degli animali, che tolgono dalla strada o dai canili o dagli allevamenti specializzati, le povere bestie per regalare ad esse un futuro felice. E non è colpa loro, poi, se in città – e sì questo bisogna notarlo! – non esistono bagni per animali, non vi sono macchinette che dispensano kit per la pulizia, non esistono spazi riservati alla bisogna. Che fare, se questo è lo stato delle cose? I giardini pubblici sono lì apposta, le strade sono di tutti (e perciò di nessuno) le buste e i guanti da portarsi dietro da casa non ci sono mai, quando servono..
Ci dicono che esiste una ordinanza che disporrebbe multe a carico di chi consente ai propri quattrozampe di fare così; ci dicono che qualche multa è stata elevata; ma per fortuna dei turisti, le cose sono ridotte. Siamo alle solite, con queste disposizioni: l’indegno spettacolo di chi vuol dare regole alla convivenza sociale, l’inqualificabile tentativo di turbare la libertà di fare e disporre come meglio si crede, la vergognosa manovra che vuol negare un diritto che spetta a cani e padroni. Per fortuna il progresso sa quali strade percorrere..
Ah un’ultima raccomandazione: attenti alle scarpe, ché se pestate un fagottino, poi vi si sporca la macchina..

Non dimenticate le promesse


La nostra compostezza è dignità, non remissività. Guai a voi..guai a voi! a scambiare la forza e il silenzio degli abruzzesi per incapacità. Vi stupite, in tv, sui giornali, nelle altre regioni, perchè piangiamo poco e quando lo facciamo non gridiamo. Vi stupite del nostro essere pacati, dell'assenza di imprecazioni. Non ci vedete in ginocchio, alzare le mani al cielo chiedendo giustizia. Ci vedete allineati davanti alle tende, nel resto della regione in macchina, la notte, nel tentativo di non lasciarci vincere dalla scossa che sentiamo arriverà. Ci vedete al lavoro, pieni di dolore, senza sonno, ci vedete con le tute, perchè non abbiamo abiti. Ci vedete ringraziare con il sorriso i vostri volontari, ci vedete chiedere per favore, per un po' di caldo. Non ci vedete abbrutiti dal dolore, non ci vedete trasformati dal danno subito. Ci vedete feriti: all'Aquila nel corpo, nel resto d'Abruzzo dritto al cuore. Vedete i nostri morti, i figli che abbiamo lasciato, quelli che abbiamo perso. Guai a voi a scambiare la nostra mitezza, la signorilità di chi è cresciuto nella regione dalla natura più dolce e verde, la pacatezza di chi domina la montagna e cavalca il mare, guai a voi a scambiare noi Abruzzesi forti e cortesi per un popolo che abbassa la testa e subisce. Guai a voi se non ci ridarete gli spazi per costruire, anche da soli, le nostre case. Guai a voi se non ci darete la credibilità che ci siamo meritati e che prima di questo terremoto che la natura ha voluto per noi abbiamo perso per quell'altro terremoto, quello determinato da uomini che altri uomini hanno voluto per noi. Guai a voi a scambiarci per quelli che hanno il debito più grande nella sanità e che vorranno continuare a succhiare il sangue all'Italia che produce. Guai a voi se dimenticherete la pietà e le promesse di questi giorni. Guai a voi se non continuerete a volerci bene come ce ne volete.

Prima delle ultime elezioni

E’ un film già visto ed è stato scoperto anche il presunto assassino: è ancora“Aria di elezioni”,ma non è stata l’aria di sempre e non poteva esse diversamente. Non è stato un bel vivere, almeno ultimamente, e qualcuno avrebbe fatto a meno di andare a votare. Nemmeno seguire lo spoglio ha avuto il sapore di una volta. Forse perché il risultato era scontato. Il tramano partecipa, ma con il solito distacco, quanto avviene attorno a lui; ;intanto per alcuni mesi avrà di che dire e ridire, visto che alcune questioni sono comunque ancora da definire. Vogliamo provare a ricordare i buchi neri della nostra città? C’è piazza Dante, c’è il Lotto Zero, c’è la Teramo- Mare, per di più già franata. “Aria di elezioni” ma non per tutti. D’altra parte il varo di alcune liste ha evidenziato quanto sia profondo il distacco della gente dalla politica anche se, chi riesce a conquistare una poltrona, difficilmente la vorrà perdere per i compensi che aiutano ad arrivare a fine mese. Aria di elezioni, aria di nuovo alleanze, di nuovi passaggi di partito e di vecchi ritorni. E poi rivedremo le cariatidi, quelle che, a dispetto degli ‘anta’ superati, credono di essere ancora sul podio dei vincitori, credono ancora che la storia venga scritta da chi vince. Non sanno che l’anagrafe è una brutta bestia e quando uno è nato prima, c’è proprio poco da fare. Nel frattempo, anche i figli delle cariatidi sono stati sistemati e vivono all’ombra dei majores , pur non avendo la stessa stoffa. Teramo non è più la tanto decantata isola felice e viene travolta dagli eventi e dalle tante promesse elettorali, promesse da marinaio! In alto mare,la forza delle burrasche è tale che molte volte i marinai sono pronti a fare voti e promesse di penitenze, pur di garantirsi la via del ritorno (sani e salvi). Una volta a terra, dimenticano i momenti difficili e, di conseguenza, i buoni propositi. E allora tali proponimenti sembrano essere andati a fondo con la tempesta. In fondo in fondo, ognuno di noi e; un po’ “marinaio”. Certe situazioni non sono mutate, sono invece peggiorate. E delle votazioni è rimasta soltanto tanta carta che comunque tornerà utile in inverno quando dovremo accendere il fuoco per il barbecue. Sotto questo aspetto,almeno, la “nostra” Teramo non è cambiata… e non è poca cosa!... anzi proprio in questo spaccato c’è la forza di resistenza di una comunità costretta a vederne delle belle. Sul resto sarebbe meglio sorvolare. Ma non c’è tempo, perché sta per scattare la caccia all’assessorato. Assisteremo così al solito balletto, anche se probabilmente è stato già tutto scritto, come da migliore tradizione e come ci hanno tramandato quelli che, ormai scomparsi, si misero in prima linea per fondare l’ospedale di Teramo. Veramente oggi nulla più sorprende. Pur cambiando etichetta, la sostanza delle cose è sempre la stessa ed anche in quest’ ultima affermazione c’è qualche cosa di dejà vu Tout se tien dalle liste elettorali ai commenti. Dopo Mombasa niente di nuovo.

Bisogna rimboccarsi comunque le maniche

Il pegno è una tipologia di prestito che è spesso praticata dai protestati e dai cattivi pagatori ed è considerata da molti come l’ultima strada per ottenere un prestito.Il pegno,o diritto di garanzia,è un pò come il pignoramento un esproprio del bene del debitore,solamente che in caso di avvenuto pagamento del debitore,egli può senza alcun dubbio procedere a richiedere indietro il bene dato in pegno.Il banco del pegno è una banca in cui si concedono prestiti su oggetti dati in pegno ed è stata riaperta visto il periodo di crisi.In particolare è stato riaperto il banco dei pegni di Milano.Come funziona il banco dei pegni.Il banco dei pegni eroga un prestito conseguentemente alla consegna di un oggetto ed eroga un prestito attorno al 10-20% del valore dell’oggetto.In parole povere se si da a pegno un orologio del valore di 2.000 Euro,verrà corrisposta una somma attorno ai 300-400 Euro.Se non si può onorare il prestito ottenuto entro un tot di tempo,l’orologio verrà venduto all’asta.Il banco dei pegni è adatto alle persone con bisogno di liquidità urgente,quando si hanno spese impellenti e tante cose da pagare.Le statistiche dicono che il 90% degli oggetti portati vengono ritirati e i pegni vengono effettuati per importi oscillanti da 50 a 5000 Euro. E se il pegno è il voto? Non c’è da meravigliarsi. Perché le ultime votazioni (bulgare) hanno fatto riferimento al pegno. Come se si stesse dinanzi ad uno sportello del Banco. Non è stata una bella storia, ma prenderne atto è il minimo che si possa fare in questo momento. Successivamente abbiamo assistito al solito e scontato balletto delle anonime, c’è solo da augurarsi che tutti i cantieri aperti possano essere definiti quanto prima per ridare la spinta giusta a Teramo capoluogo. Anche perché adesso non c’è alibi che tenga visto che i colori delle Amministrazioni sono identiche. Sperando che anche il verde possa ricevere quell’attenzione che merita. Credo di aver letto in un programma acute riflessioni sul verde, riflessioni che faccio mie ma che sono state però partorite dall'area 155. “La funzione del verde nelle città va considerata in maniera seria (perché utile e applicabile a basso costo) e scientifica (perché motivata da studi e discipline, non soggette a venti ideologici). Il verde,ben utilizzato, programmato e regolamentato, contribuisce al miglioramento delle condizioni climatiche, sociali e di sicurezza di una Città. Basti pensare alla mitigazione del clima cittadino, di norma più alto rispetto alle zone periferiche e di campagna (fenomeno scientificamente indicato come “urban head island effect” - effetto isola di calore cittadino), grazie alla ventilazione di aria fresca dalla periferia alla città generato dalle aree verdi e dai viali alberati, ma anche semplicemente al principio di ombreggiamento. Senza dimenticare l’utilità sociale di parchi e la sicurezza di un viale alberato in piena visibilità e controllo, una siepe che accompagna i ragazzi a scuola, una protezione per le piste ciclabili”. Sperando dunque che Teramo capoluogo, dopo dieci mesi di commissariamento, riesca a ripartire. Perché di chiacchiere ne abbiamo sentite tante, mentre di fatti ne abbiamo bisogno. Urgentemente bisogno. E la risposta giunta dall’urna è stata piuttosto esplicita. Per la serie “datevi da fare”. Presto e bene.

Ce la faremo ancora

Un altro Natale. Un altro anno oramai alle porte. Bilanci, previsioni, speranze. Per una realtà teramana che lentamente cerca di uscire fuori dal suo atavico isolamento. Alcune questioni inerenti il traffico sono state risolte, altre attendono interventi drastici e mirati. Ma in alcune questioni legate alla realizzazione dell’opera sono stati registrati ritardi anche notevoli. Colpa dei comitati di difesa. Che sono sorti come funghi, hanno cercato con ogni mezzo comunque legittimo di ostacolare l’opera e poi gli stessi comitati sono scomparsi o per meglio dire si sono posti in un silenzio assordante. E’ accaduto per la discarica, è accaduto per il parcheggio di piazza Dante, è accaduto e sta accadendo per la rampa del Lotto Zero alla Gammarana. Così si ritarda il completamento dell’opera e si potrà continuare a gridare che il traffico è impazzito, che il Lotto Zero dopo quasi 30 anni o forse di più non è stato ancora ultimato. Anche a Natale assistiamo al balletto delle responsabilità con lancio di reciproche accuse di essere bugiardi. Ma non è possibile accertare se il naso si allunga a qualcuno.Che bello quando nelle favole invece si poteva prendere atto dell’allungamento nasale. Ma alle favole orami chi crede più?

E allora Natale tranquillo si spera e un anno nuovo che porti ai teramani quanto desiderano. In verità i teramani se ne aspettano tante di cose belle, ma bisognerà fare i conti con tante questioni legate alla realizzazione di opere, infrastrutture e quant’altro. Siamo in ballo e balleremo ancora una volta. Senza rinunciare praticamente a nulla. Cenone, veglione, gita fuori porta e se ci sarà la neve anche un salto lassù dove volano le aquile per riprovare il brivido delle discesa “libera”. Non si rinuncia a nulla. Ed è meglio così perché la crisi se mai arriverà per davvero dovrà trovarci un calice di spumante italiano in mano. Con la pappole rosse e con una gran voglia di continuare a vivere. Anche a Teramo. In questa bomboniera magari non più isola felice, ma sempre cittadina nella quale vivere a misura d’uomo perché si continua a stare bene. Nonostante tutto. Nonostante le questioni non risolte, nonostante le problematiche che angosciano ma fino ad un certo punto.

Auguri dunque a tutti. Auguri per un anno ricco di soddisfazioni e di salute. Perché la salute resta il bene primario. Senza non si va da nessuna parte. Era solito ripetere un macellaio teramano gaudente che “nella vita occorrono soldi e salute, ma senza salute con i soldi che ci fai?” In poche battute la vera realtà della vita. E allora in alto i calici e brindiamo con un urlo liberatorio che cacciare fuori l’angoscia. E per scacciare la paura di non farcela. Ce la faremo ancora. Alla faccia di tutti. Perché il teramano si piega ma non si spezza, perché il teramano non molla e per utilizzare una frase strappata al mondo del calcio “tornerà peggio di prima”. Che non è una speranza, è invece quasi una promessa.